La notte sui monti dell’alta Toscana, in Lunigiana, era buia e tempestosa per davvero, al punto che in via del tutto eccezionale il cane Aki venne ospitato per pernottare in casa anziché nella sua cuccia all’esterno. Del resto il capofamiglia era fuori per lavoro, in casa non c’erano che mamma e figlia, minorenne, quindi nessuno avrebbe borbottato. Fu la salvezza del branco umano. Sì perché a confondere il rumore dei tuoni con quello dei grimaldelli per forzare la finestra ci stavano pensando dei malintenzionati.
Ora: Aki è un cane di razza Akita-Inu, come il protagonista di Hachiko. L’abbaio non è esattamente il suo talento più cristallino. C’era da escogitare un piano e SuperAki si mise subito in azione. Salite le scale, svegliò l’umana adulta a colpi di naso all’insù per poi ringhiare, fatto inusuale per lui e che fece intuire alla donna la presenza di un pericolo. Chiamata la figlioletta, le due scesero in salotto ma, paralizzate per la paura, non riuscivano a chiamare i soccorsi.
Non c’era tempo. Stavano entrando. Erano sempre più vicini. Aki non ci pensò due volte e si scagliò lui per primo contro la finestra, ringhiando e minacciando gli intrusi fino a metterli in fuga, per poi rimanere di guardia tipo transenna pelosa davanti alle sue due umane. Si è spostato solo all’arrivo dei carabinieri.
Come SuperEroe in incognito è andato avanti cinque anni, ma da quel momento in poi non l’ha più data a bere a nessuno, tanto che il prossimo Premio Internazionale per la Fedeltà del Cane che il 16 agosto di ogni anno si attribuisce a Camogli sarà suo. Bravo SuperAki!
[Photo credits: La Nazione]