Ha legato il muso del cane perché lui abbaiava. Il nastro adesivo era così stretto che il cane non riusciva più ad abbaiare, mangiare o bere. In più, ha postato la foto su Facebook.
Dopo vari mesi, la proprietaria del cane è stata condannata dalla Corte che si occupa degli abusi sugli animali: dovrà pagare le spese del processo.
A Novembre dello scorso anno, Katharine Lemansky, meglio conosciuta come Katie Brown ha legato il muso del suo cane con del nastro adesivo, perché il labrador marrone continuava ad abbaiare.
Il nastro era così stretto che il quattro zampe non riusciva più ad abbaiare, ma nemmeno a mangiare e bere. La signora Katie ha poi postato la foto del cane legato su Facebook, con il commento: “Ecco cosa succede quando non stai zitto”.
Ovviamente alla Polizia locale sono arrivate tantissime chiamate, segnalazioni, messaggi e mail di persone che chiedevano giustizia per questo povero labrador.
Dopo una ricerca che ha incluso tre Stati, le Forze dell’Ordine hanno trovato la signora in North Carlolina. Katie si è così dovuta presentare davanti alla Corte, accusata di crudeltà contro gli animali.
La sentenza: responsabile delle spese del processo
Dopo mesi, la proprietaria di questo bellissimo labrador si è presentata davanti alla Corte, accusata di violenza sugli animali.
La signora ha ammesso di aver legato il muso del cane, ma che questo era solo uno scherzo e un modo per far zittire il cane. Inoltre ha affermato di aver rimosso il nastro adesivo dopo 15-20 secondi.
Per quanto riguarda la foto postata su Facebook, invece, la signora ha dichiarato di aver accidentalmente condiviso la foto sul social network. Secondo la proprietaria di Brown, il labrador marrone, la foto doveva essere spedita solo a suo figlio.
Un supervisore della salute degli animali ha controllato Brown dopo questo episodio e ha trovato il cane in buone condizioni di salute, felice e senza segni sul muso.
Nonostante l’accusa, alla signora è stato concesso di tenere il suo labrador fino al giorno della sentenza.
La Corte ha condannato Katie a 12 mesi di vigilanza, ma poi il giudice ha subito annullato la sentenza: la donna dovrà pagare le spese del processo.
Anche un edicolante di Milano è stato accusato perché ha preso a calci un bassotto. Il tribunale ha assolto l’uomo in quanto non ha usato armi o altri strumenti di particolare lesività. Leggi qui il resoconto della sentenza.
La signora Katie dovrà quindi pagare le spese del processo. Cosa pensi di questa sentenza? Raccontaci la tua opinione nei commenti.
Fonte: The Dogingtonpost