Questi cani sono spesso associati al mondo delle corse e adottati come aristocratici cani da compagnia, ma non bisogna dimenticare che essi sono stati essenzialmente selezionati come cani da caccia.
Le origini di questi cani sono da ricercarsi nelle radici della civiltà umana. Il cane “inseguitore”, infatti, accompagna gli uomini fin dalle loro origini e gli aiuta nella caccia.
Ciò che caratterizza i levrieri è il fisico snello ed atletico, una conformazione sviluppata per ottenere i migliori risultati con il loro particolarissimo stile di caccia: l’inseguimento della preda a vista. Essi infatti, cercano la preda con gli occhi, ed in misura minore con le orecchie, a differenza di altre razze che seguono le piste (segugi), o cercano direttamente l’odore del selvatico segnalandone la presenza al cacciatore con la tipica posizione di punta (cani da ferma).
Inseguita e raggiunta la preda, questa razza aspetta l’arrivo del proprietario.
Il nome levriero, deriva da leporarius, cioè cane adatto a cacciare le lepri. La diffusione dei levrieri nei vari continenti, portò la razza ad adattarsi ai diversi climi e a cacciare diverse prede.
Ulteriori selezioni furono effettuate in modo da ottenere la velocità pura. Da queste selezioni nacque anche il Whippet, cioè il cane più veloce, in grado anche di raggiungere i 65/70 chilometri orari.
Il “Piccolo aiutante di Babbo Natale”, cane della famiglia Simpson, è un levriero.
Un tipo di levriero, è il levriero persiano, meglio conosciuto come Saluki.
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