Che siano quegli occhioni languidi con cui Lilli stregò il Vagabondo? O la pelliccia soffice come seta? Le orecchie afflosciate lungo le spalle? O la capacità di andare d’accordo con l’universo mondo? Sia quel che sia, fatto sta che il SuperPotere del Cavalier King Charles Spaniel è senz’altro la diplomazia, il talento che gli ha aperto le porte del Parlamento inglese addirittura per editto emanato da re Carlo I Stuart nel pieno del 1600. Lo standard di razza fu codificato solo del 1928, ma nel frattempo la scalata di questo cagnolino dall’impiego per la caccia in tana ai divani più prestigiosi delle corti di mezzo pianeta era realtà.
Non morde. Abbaia se ha qualcosa da dire, ma a vanvera no. E’ coraggioso, ma non spericolato. E’ vivace e giocherellone, ma non invadente. SuperFiuto, udito sopraffino e vista d’aquila, ahinoi proprio quegli occhioni grandi in cui è facile perdersi possono essere il suo punto di fragilità e accusare patologie se non curati con attenzione. La testa è piccolina, e anche questo suo aspetto morfologico può causargli difficoltà di salute per via del ridotto afflusso di fluido cerebrospinale.Nulla che debba scoraggiarne la scelta perché al di là degli acciacchi a cui lo standard di razza lo espone il Cavalier è il SuperEroe della coccolosità e della gioia, capace di portare equilibrio in branchi inter e intraspecifici, di star bene coi bambini come coi grandi, di regalare felicità alle persone più fragili tanto da essere spesso scelto nella pet therapy, di interagire con altre razze di cani ma anche con altre specie animali che possano esser presenti in ambiente domestico. Il diplomatico per eccellenza, come si diceva. Del resto, dopo mezzo millennio di frequentazioni regali e parlamentari…
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